Produzioni tipiche: il Vino della Puglia. Vacanze Gastronomiche

 

Aleatico di Puglia DOC

Degustazione di vini di due sommelierVino dolce da dessert, prodotto in Puglia da tempi antichi. L’Aleatico si ottiene dalle omonime uve per almeno l’85%, con l’aggiunta di Negro Amaro, Malvasia Nera e Primitivo, che donano al vino un caratteristico colore rosso con riflessi violacei e un profumo delicato.
Si presenta in due forme: l’una, denominata "Dolce naturale", l’altra "Liquoroso”.

All’esame visivo è di un bel colore rosso granata, che tende all’arancione con l’invecchiamento, mentre all’esame olfattivo è vigoroso e molto persistente, con un sentore fruttato di prugne e ciliegie. Al gusto è amabile-dolce, scarsamente tannico e saporito, robusto di corpo ed equilibrato. La sua gradazione minima è di 15 gradi, arrivando nella tipologia "Liquoroso dolce naturale", grazie a un leggero appassimento delle uve, a un tasso minimo di alcolicità fino ai 18,5 gradi.

Contatti

Marchio di tutela: Denominazione di Origine Controllata
Presente nei comuni: In tutti i comuni della provincia di Bari - In tutti i comuni della provincia di Brindisi - In tutti i comuni della provincia di Foggia - In tutti i comuni della provincia di Lecce - In tutti i comuni della provincia di Taranto

Abbinamenti - Come si consuma:

Si gusta principalmente con dolci a pasta non lievitata, quali crostate alla marmellata, zeppole e tipica pasticceria secca di pasta di mandorle e con le caratteristiche "mendule turrate", mandorle tostate con zucchero.

Come si Riconosce:

L’etichetta deve riportare, oltre alla menzione della Denominazione di Origine Controllata, anche tutte le altre indicazioni previste dalla legge: regione di provenienza; denominazione del prodotto costituita dall'abbinamento della varietà di vite da cui proviene il vino e dalla zona geografica di coltivazione; volume nominale del vino; nome o ragione sociale e sede dell'imbottigliatore; numero e codice imbottigliatore; nome dello Stato; indicazione del lotto; indicazioni ecologiche.

Quando si Trova: Tutto l'anno

Note: La gradazione alcolica è condizionata dall’appassimento delle uve sulla pianta o su stuoie. Oltre i tre anni di invecchiamento, può presentare in etichetta la qualifica di "Riserva".

 

Alezio DOC

Vino da pasto rosso o rosato prodotto nella parte più meridionale della Puglia, in provincia di Lecce. Esistono due tipologie di Alezio, l’una di colore rosso intenso e l’altra rosa corallo, che si producono con il vitigno Negramaro, con l’aggiunta di Malvasia Nera di Lecce, Sangiovese e Montepulciano. Il "niuru maru", di origine sconosciuta, è così denominato per il colore nero del grappolo e il sapore amaro del vino.

L’Alezio si distingue per l’intensità del suo rosso, e il suo odore persistente, etereo, fruttato, con sentori di marasca e tabacco. Al gusto è secco, caldo, abbastanza morbido, poco tannico e quasi sapido, di corpo ed equilibrato, con sensazione delicatamente amarognola. Il Rosato ha colore rosa corallo intenso; l’odore è vinoso e persistente, il sapore è asciutto, armonico, vellutato, con un leggero retrogusto amarognolo. Ha una gradazione alcolica che dai 12 gradi del Rosso arriva ai 12,5 gradi nella tipologia Riserva.

Contatti

Marchio di tutela: Denominazione di Origine Controllata
Presente nei comuni: Alezio (LE) - Gallipoli (LE) - Sannicola (LE) - Tuglie (LE)

 

Abbinamenti - Come si consuma:

È un vino da pasto che dà il meglio di sé quando è accostato a preparazioni dai sapori forti, come le braciole alla barese, o gli arrosti.

Come si Riconosce:

L’etichetta deve riportare, oltre alla menzione della Denominazione di Origine Controllata, anche tutte le altre indicazioni previste dalla legge: regione di provenienza; denominazione del prodotto costituita dall'abbinamento della varietà di vite da cui proviene il vino e dalla zona geografica di coltivazione; volume nominale del vino; nome o ragione sociale e sede dell'imbottigliatore; numero e codice imbottigliatore; nome dello Stato; indicazione del lotto; indicazioni ecologiche.

Quando si Trova: Tutto l'anno

Note: Il Rosso va gustato in calici per vini rossi di corpo a una temperatura di 16-18°C entro tre-cinque anni dalla vendemmia. La tipologia Riserva, invece, nelle annate migliori, va consumata entro sei - otto anni.

 

Gioia del Colle DOC

Una bottiglia e un bicchiere di vino biancoIl Gioia del Colle DOC offre le versioni Bianco, Rosso, Rosato, Primitivo, Aleatico Dolce e Aleatico Liquoroso Dolce.
Il Rosso, ottenuto da Primitivo, Malvasia Nera, Montepulciano, Sangiovese, Negramaro come il Rosato, ha colore rosso rubino, odore vinoso, profumo distintivo, fruttato con sentori di prugne secche, e gusto secco, corposo, equilibrato.

Il Rosato è rubino delicato, odore dolcemente vinoso, profumo fruttato se giovane e sapore asciutto, fresco e gradevole.
Il Bianco, da vitigno Trebbiano, color paglierino, ha odore gradevole, fruttato e delicato, e sapore asciutto e fresco.
Il Primitivo, ottenuto dall’omonimo vitigno, ha invece colore rosso tendente al violaceo e all’arancione con l’invecchiamento, l’aroma leggero e sapore gradevole.

L’Aleatico Dolce, ricavato da vitigni Aleatico, Negramaro, Malvasia Nera e Primitivo, è rosso granato, che tende all’arancione con l’invecchiamento, di aroma delicato, sapore intenso moderatamente dolce, mentre il Liquoroso è di aroma delicato e sapore pieno.

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Marchio di tutela: Denominazione di Origine Controllata
Presente nei comuni: Acquaviva delle Fonti (BA) - Adelfia (BA) - Altamura (BA) - Casamassima (BA) - Cassano delle Murge (BA) - Castellana Grotte (BA) - Conversano (BA) - Gioia del Colle (BA) - Grumo Appula (BA) - Noci (BA) - Putignano (BA) - Rutigliano (BA) - Sammichele di Bari (BA) - Sannicandro di Bari (BA) - Santeramo in Colle (BA) - Turi (BA)


Abbinamenti - Come si consuma:

Il Rosso si accosta a preparazioni abbastanza strutturate, quali le orecchiette al ragù di carne, la trippa, le braciole pugliesi e l’agnellone al forno. Il Rosato accompagna bene gli antipasti a base di salumi crudi. Il Bianco si adatta alle verdure crude in pinzimonio e le uova al burro. Il Gioia del Colle Primitivo accompagna splendidamente risotti saporiti. La frutta secca è invece l’alimento ideale per gustare al meglio l’Aleatico Dolce e, per la versione Liquoroso, sono consigliati i formaggi a pasta dura.

Come si Riconosce:

L’etichetta deve riportare, oltre alla menzione della Denominazione di Origine Controllata, anche tutte le altre indicazioni previste dalla legge: regione di provenienza; denominazione del prodotto costituita dall'abbinamento della varietà di vite da cui proviene il vino e dalla zona geografica di coltivazione; volume nominale del vino; nome o ragione sociale e sede dell'imbottigliatore; numero e codice imbottigliatore; nome dello Stato; indicazione del lotto; indicazioni ecologiche.

Quando si Trova: Tutto l'anno
 

Note: Il Rosso va servito a circa 16-18°C in calici per vini rossi giovani e consumato entro due-tre anni dalla vendemmia. Il Rosato va gustato a una temperatura 12-14°C, in calici ampi e aperti. Il Bianco va servito in calice svasato a una temperatura consigliata di 10-13°C, mentre il Gioia del Colle Primitivo va servito in calici allungati. Per l’Aleatico dolce e il Liquoroso si consiglia la degustazione in piccoli calici che concentrano i profumi e gli aromi.

 

Gravina DOC

Il Gravina DOC è ottenuto da vitigni Malvasia del Chianti, Greco di Tufo, Bianco di Alessano, fino a un massimo del 60% e da Bombino bianco, Trebbiano toscano e Verdeca.
Di colore paglierino tendente al verdolino, ha un profumo distintivo e gradevole, sapore secco o amabile, fresco, sapido, armonico, delicato, talvolta un po’ vivace.

La versione Spumante è di colore giallo paglierino con riflessi verdolini, cristallino, con bollicine alquanto fini, numerose e persistenti. All’olfatto risulta abbastanza intenso e altrettanto persistente, fruttato con sentori di mela renetta, floreale, con sentori di lieviti e crosta di pane. Al gusto è secco, fresco e delicato, sapido, abbastanza equilibrato, con lieve e amabile sensazione finale amarognola.

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Marchio di tutela: Denominazione di Origine Controllata
Presente nei comuni: Spinazzola (BT)

Abbinamenti - Come si consuma:

Il Gravina DOC si sposa principalmente a primi piatti con sughi leggeri a base di pesce, ad antipasti magri, fritture di pesce, seppie e polpi in tegame, frittate e latticini freschi. Lo Spumante secco si abbina anch’esso a piatti poco strutturati, come antipasti di pesce senza pomodoro, conditi delicatamente con olio di oliva ed erbe aromatiche, pastasciutte con sugo bianco di pesce e crostacei, risotti con condimenti dolci, pesce bianco bollito e al forno, insaporiti sempre con olio d’oliva.

Come si Riconosce:

L’etichetta deve riportare, oltre alla menzione della Denominazione di Origine Controllata, anche tutte le altre indicazioni previste dalla legge: regione di provenienza; denominazione del prodotto costituita dall'abbinamento della varietà di vite da cui proviene il vino e dalla zona geografica di coltivazione; volume nominale del vino; nome o ragione sociale e sede dell'imbottigliatore; numero e codice imbottigliatore; nome dello Stato; indicazione del lotto; indicazioni ecologiche.

Quando si Trova: Tutto l'anno
 

Note: Il nome evoca le spaccature profonde sul territorio calcareo tipico della zona in che genera le sue uve. Il Gravina DOC si serve in calici svasati che consentano la concentrazione dei profumi, a una temperatura di 10-12°C.

La giusta temperatura di servizio dello Spumante è di 8°C e va servito in calici per spumanti metodo Martinotti/Charmat, entro l’anno successivo all’imbottigliamento. Le versioni Amabile e Spumante Amabile sono invece vini da dessert che vanno serviti in piccoli calici, che consentano il raggruppamento dei profumi e degli aromi a una temperatura compresa tra i 14 e i 16°C.

 

Moscato di Trapani

Espositore di bottiglie di vinoVino da dessert prodotto nelle due tipologie Dolce e Liquoroso, il Moscato di Trani si ottiene per la massima parte da vitigni Moscato bianco.
La versione Dolce ha colore giallo dorato, profumo intenso e caratteristico e sapore dolce e delicato. La gradazione minima deve essere di 12,5 gradi. Il Liquoroso, anch’esso giallo dorato, è di profumo intenso, con un aroma caratteristico, e un sapore alcolico, dolce, vellutato e una gradazione minima di 16 gradi.

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Marchio di tutela: Denominazione di Origine Controllata
Presente nei comuni: Bitonto (BA) - Corato (BA) - Ruvo di Puglia (BA) - Terlizzi (BA) - Cerignola (FG)


Abbinamenti - Come si consuma:

Si abbina meravigliosamente alla tipica pasticceria secca, a torte alla crema, all’uovo e al cioccolato e cannoli alla crema. Nella versione Liquoroso si accosta a preparazioni dolci a pasta non lievitata e consistenti, come la pasta di mandorle e le crostate con confettura di albicocche.

Come si Riconosce:

L’etichetta deve riportare, oltre alla menzione della Denominazione di Origine Controllata, anche tutte le altre indicazioni previste dalla legge: regione di provenienza; denominazione del prodotto costituita dall'abbinamento della varietà di vite da cui proviene il vino e dalla zona geografica di coltivazione; volume nominale del vino; nome o ragione sociale e sede dell'imbottigliatore; numero e codice imbottigliatore; nome dello Stato; indicazione del lotto; indicazioni ecologiche.

Quando si Trova: Tutto l'anno

Note: Il Moscato Dolce va servito in coppa a una temperatura di 8°. Nella sua versione liquorosa va versato in piccoli calici.

 

Primitivo di Manduria

Il Primitivo di Manduria è un vino da pasto reperibile anche nelle tipologie dolce naturale, liquoroso secco e liquoroso dolce naturale, adatte specialmente per il dessert. Ottenuto da vitigno Primitivo, indicante la precocità di maturazione delle uve.
Nella versione "normale", è di un bel rosso tendente al violaceo e all'arancione con l'invecchiamento, olfattivamente leggero, distintivo, e sapore gradevole, pieno, armonico, tendente al vellutato con l'invecchiamento.

Nella versione Dolce ha colore rosso porpora molto intenso, con profumo quasi intenso, persistente, fruttato, speziato, etereo, con sentori di confettura di prugna e ciliegie. Il sapore è dolce, molto caldo, morbido, poco fresco, altrettanto tannico e sapido, robusto di corpo, abbastanza equilibrato. Il Rosso ha gradazione minima di 14°C, mentre il Dolce naturale di 13° C, il Liquoroso secco di 16,5° C e il Liquoroso dolce naturale di 15°C.

Contatti

Marchio di tutela: Denominazione di Origine Controllata
Presente nei comuni: Erchie (BR) - Oria (BR) - Torre Santa Susanna (BR) - Avetrana (TA) - Carosino (TA) - Faggiano (TA) - Fragagnano (TA) - Leporano (TA) - Lizzano (TA) - Manduria (TA) - Maruggio (TA) - Monteparano (TA) - Pulsano (TA) - Roccaforzata (TA) - San Giorgio Ionico (TA) - San Marzano di San Giuseppe (TA) - Sava (TA) - Torricella (TA)

 

Abbinamenti - Come si consuma:

La tipologia di vini da pasto si abbina bene a piatti saporiti e strutturati quali salumi stagionati, primi con sughi robusti di carne, carni di maiale e agnello al forno o in umido, carni rosse e cacciagione, formaggi stagionati. Il Dolce naturale si sposa benissimo a preparazioni dolci a pasta non lievitata e consistenti, crostate con confetture di frutti rossi, mostaccioli, formaggi fritti con miele e spezie, ciambelloni, amaretti. Il Liquoroso naturale si abbina a dolci più elaborati come torte con creme ricche, mentre il Liquoroso secco si sposa alla pasticceria da forno e tozzetti.

Come si Riconosce:

L’etichetta deve riportare, oltre alla menzione della Denominazione di Origine Controllata, anche tutte le altre indicazioni previste dalla legge: regione di provenienza; denominazione del prodotto costituita dall'abbinamento della varietà di vite da cui proviene il vino e dalla zona geografica di coltivazione; volume nominale del vino; nome o ragione sociale e sede dell'imbottigliatore; numero e codice imbottigliatore; nome dello Stato; indicazione del lotto; indicazioni ecologiche.

Quando si Trova: Tutto l'anno

Note: La tipologia da pasto si serve in calici ballon a temperatura di 18-20°C

 

Castel del Monte

Una botte di vinoLa denominazione Castel del Monte indica una serie di vini che vanno dal rosso, al rosato, al bianco. Il Bianco si ottiene dai vitigni Pampanuto, Chardonnay e Bombino Bianco; il Rosso dagli Uva di Troia, Aglianico, Montepulciano; il Rosato dai Bombino nero, Aglianico, Uva di Troia. Il nome deriva dal territorio circostante il federiciano Castel del Monte, territorio in cui il clima è particolarmente benevolo alla coltivazione di tali vitigni.

Il Rosso riserva ha un colore rubino intenso tendente al granata, dall’odore vivace, persistente, vagamente etereo, fruttato con sentori di piccoli frutti rossi e confettura di ciliegie. Al gusto si presenta secco, caldo, piuttosto morbido e giustamente tannico, più che corposo ed equilibrato. Il Bianco ha colore bianco paglierino più o meno intenso, con un profumo delicato, gradevole e lievemente vinoso, dal sapore asciutto e fresco. Il Rosato, infine, ha colore rosato più o meno intenso, odore finemente vinoso, distintivo, talvolta fruttato e sapore asciutto, armonico e piacevole.

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Marchio di tutela: Denominazione di Origine Controllata
Presente nei comuni: Andria (BT) - Minervino Murge (BT) - Trani (BT)

 

Abbinamenti - Come si consuma:

Il Castel del Monte DOC è un vino decisamente versatile, che può essere sfruttato in molteplici modi e occasioni. Il Riserva va abbinato preferibilmente a piatti strutturati quali il castrato arrosto o il pollame nobile al forno, le carni rosse brasate, i formaggi saporiti a pasta dura. Il Bianco va abbinato al contrario ad antipasti magri, primi piatti con sughi leggeri o a base di pesce, seppie e polpi in tegame, frittate e latticini freschi. Il Rosato, infine, va gustato con salumi piccanti, primi piatti con sughi di carne, carne di maiale o agnello e formaggi ovini stagionati.

 

Come si Riconosce:

L’etichetta deve riportare, oltre alla menzione della Denominazione di Origine Controllata, anche tutte le altre indicazioni previste dalla legge: regione di provenienza; denominazione del prodotto costituita dall'abbinamento della varietà di vite da cui proviene il vino e dalla zona geografica di coltivazione; volume nominale del vino; nome o ragione sociale e sede dell'imbottigliatore; numero e codice imbottigliatore; nome dello Stato; indicazione del lotto; indicazioni ecologiche.

Quando si Trova: Tutto l'anno

 

Locorotondo

Vino da pasto bianco, prodotto anche nella versione Spumante, ottenuto con vitigni Verdeca per il 50-65%, Bianco d’Alessano per il 35-50%, Fiano, Bombino bianco e Malvasia toscana per un massimo del 5%. La gradazione minima è di 11 gradi. È considerato uno dei più promettenti vini bianchi di qualità pugliesi.

All’esame visivo risulta giallo paglierino con marcati riflessi verdolini, ha profumo intenso e altrettanto persistente, fruttato, floreale, con morbidi sentori di pesca e biancospino. Il sapore è secco, morbido e fresco, abbastanza sapido ed equilibrato, lievemente corposo.

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Marchio di tutela: Denominazione di Origine Controllata
Presente nei comuni: Locorotondo (BA)
caratteristiche

Abbinamenti - Come si consuma:

Si abbina preferibilmente a preparazioni poco strutturate, come antipasti delicati di pesce, primi piatti di pasta al sugo bianco di pesce, pesci bolliti, fritture di pesce azzurro, seppie e polpi in tegame, frittate. Il periodo ottimale di consumo è entro uno-due anni dalla vendemmia.

Come si Riconosce:

L’etichetta deve riportare, oltre alla menzione della Denominazione di Origine Controllata, anche tutte le altre indicazioni previste dalla legge: regione di provenienza; denominazione del prodotto costituita dall'abbinamento della varietà di vite da cui proviene il vino e dalla zona geografica di coltivazione; volume nominale del vino; nome o ragione sociale e sede dell'imbottigliatore; numero e codice imbottigliatore; nome dello Stato; indicazione del lotto; indicazioni ecologiche.

Quando si Trova: Tutto l'anno
 

Note: Si suggerisce la degustazione in calici per vini bianchi giovani, a una temperatura di servizio di 10-12°C.