Gravina di Laterza e Pulo di Altamura
Gravina di Laterza
La gravina di Laterza è l'esempio più spettacolare, aspro, selvaggio, tra quelle dell'arco jonico, in quanto è caratterizzata da una profondità di 200 metri circa, un'ampiezza di circa 500 metri e una lunghezza superiore ai 12 chilometri. L'attuale aspetto della gravina è la conseguenza di due eventi: lo scorrere del fiume Lato che due milioni di anni fa ha eroso i calcari pliocenici e pleistocenici, scoprendo quelli del cretaceo, e la successiva azione erosiva da parte degli agenti atmosferici.
Lungo i suoi pendii si trovano specie vegetali che hanno sviluppato specifici adattamenti per sopravvivere alla forte insolazione e allo scarso apporto idrico, quali i boschi di Quercus Troiana, presenti in Italia solo sulle Murge pugliesi e materane. Per quanto concerne la fauna, la gravina di Laterza ospita alcune tra le specie volatili a più alto rischio di estinzione dell'Europa meridionale, tra questi il Capovaccaio.
Contatti
Indirizzo: Via Selva San Vito - 74014
Località: Laterza
Comune: Laterza
Provincia: Taranto
Cellulare: (+39)3393311947 - (+39)3393311947
Contact person: Vittorio Giacoia
Orari di apertura
Orario continuato: No
da: 9.00 a: 13.00 da: 14.00 a: 19.00
Sempre aperto: No
Giorni di chiusura: Lunedì - Martedì - Mercoledì
Servizi
Visite guidate
altre informazioni
Accessibilità ai disabili: Accessibilità disabili
Card: Sì
Note: Per visitare la Gravina di Laterza rivolgersi all'Oasi Lipu Laterza
Prenotazioni/Acquisto on line: No
Possibilità di prenotazione: Sì
Tipologia ingresso: A pagamento
Approfondimento
La Regione Puglia ha approvato, nell'ambito del POR Puglia 2000/2006 il progetto: "Piano di azione per la conservazione del Capovaccaio e azione di conservazione del Grillaio, Nibbio Reale e Nibbio Bruno nella zona ZPS p.SIC Area della Gravina".
Pulo di Altamura
Le forme carsiche di superficie più vistose e appariscenti sono le doline (puli) che, a seconda della loro forma e genesi, possono essere a piatto, a scodella, a calice o a imbuto.
Tra le più note, sia per larghezza che per profondità, è il Pulo di Altamura (a scodella), formatosi per sprofondamento del tetto di un’ampia cavità carsica con i suoi 550 metri di diametro e 92 metri di profondità.
Sui 480 metri sul livello del mare, è senza dubbio il fenomeno carsico più imponente dell’Alta Murgia. Solcato da due lame e da pareti verticali ricche di grotte abitate dall’uomo almeno a partire da 5000 anni fa, il Pulo di Altamura si presenta come un anfiteatro naturale, silenzioso e primitivo.
Sul versante Nord è attraversato da un importante sistema rupicolo caratterizzato da una flora e una fauna di notevole interesse.
Particolarmente sensibile al disturbo antropico, l’area non può essere utilizzata, come avviene sempre più spesso, per arrampicate o visite troppo intense nel periodo di riproduzione dei rapaci.
Contatti
Indirizzo: S.P. 157 - Contrada Pulo - 70022
Comune: Altamura
Provincia: Bari
Telefono: (+39)0803143930 - (+39)0803143930
E-mail: proloco.altamura@libero.it
Contact person: Pro Loco Altamura
Servizi
Visite guidate
Altre informazioni
Tipologia ingresso: Gratuito
Approfondimento
Nel Paleolitico superiore si recuperano testimonianze della vita dell’uomo nelle grotte carsiche, affacciate nella dolina del Pulo di Altamura.
Individui appartenenti ad un gruppo umano che pratica una caccia sistematica, organizzata e consapevole, utilizza la Grotta 1 e la Grotta 2 come rifugio.
Due ciottoli calcarei reniformi con serie di incisioni lineari giustapposte provano la capacità di astrazione del pensiero, l’adozione di simboli per comunicare, trasmettere concetti, pensieri, riti magici da parte di individui appartenenti alla specie Homo Sapiens Sapiens. Essi rientrano nell’ambito delle manifestazioni artistiche mobiliari di età Epigravettiana (20.000-8.000 B.P.) piuttosto numerose in Puglia.
La dolina del Pulo con le sue grotte e cavità risulta frequentata dall’uomo pressoché ininterrottamente, fino a tutto il medioevo e l’età moderna, luogo magico dove praticare culti, risorsa naturale da sfruttare per le economie di prelievo e di produzione.
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